
L’estate sta per finire e finalmente il sottocosta comincia a popolarsi di tanto pesce foraggio: sardine, avanotti, ed acciughe. E’ questo il momento in cui tombarelli. palamite,lampughe, tonnetti alletterati e piccoli rossi danno il via a delle scene mozzafiato nelle cosiddette “mangianze”.
L’acqua ribolle e i gabbiani saranno nostri fedeli alleati nell’individuazione delle zone di caccia dei pelagici. Importante è arrivare in prossimità delle mangianze con un imbarcazione veloce e cercare di rimanere a tiro ma non eccessivamente vicino alla “nuvola” di alici, infatti spaventando troppo questi pesci non faremmo altro che inabissare i pelagici. La pesca in “mangianza” è una pesca spettacolare, data da continui spostamenti alla ricerca di questi branchi di alici, le allamate potranno essere multiple e i pesci in caso di taglia importante metteranno a dura prova la nostra attrezzatura.
ATTREZZATURA
Per coprire quasi tutte le situazioni dovremmo avere una canna dal range 10-60 o 20-50 che ci permetterà di lanciare sia piccoli che grandi jigs. Infatti è fondamentale capire la dimensione del foraggio di cui si stanno cibando i pelagici. Per questo mi sento di raccomandare le nuove favorite, sia la Shooter che la nuova x1 offset che ho avuto la fortuna di testare con ottimi risultati. Leggere, potenti e ben calibrate, permettono di eseguire molteplici lanci senza affaticarsi troppo, aspetto questo fondamentale in una pesca frenetica come quella in mangianza.
Personalmente preferisco canne “lunghe” dai 7.3 ai 7.6 piedi, molte volte fare distanza è fondamentale per rimanere lontani e non insospettire con il motore i nostri pinnuti. Il lancio non dovrà avvenire sulla mangianza ma qualche metro in fuori, ad esso dovranno seguire delle rapide jerkate in modo da simulare un pesce in fuga e staccato dal branco. A volte sarà necessario far scendere il jig di qualche metro in profondità e poi cominciare a jerkare violentemente.

LE PREDE
Le prede come già accennato sono molteplici e sarà possibile già dalla confusione presente in acqua capire il predatore che stiamo insidiando. Le palamite sono sicuramente quelle più ambite, mettono a dura prova la nostra attrezzatura e forse in proporzione sono uno dei pesci che più “tirano” nel nostro Mediterraneo. Importante nelle continue fughe del pesce è avere un mulinello all’altezza, nel mio caso il Cabo 50 di casa Quantum, leggero e potente, in modo da assecondare in maniera precisa e regolare le veloci fughe del pinnuto.
Sperando sia cosa gradita vi lascio qualche foto di qualche cattura. Buon mare e mi raccomando, rispetto per gli altri pescatori e per chi sta pescando a traina, in mangianza a volte ci si puo’ far male.
Daniele Postorino
