
L’unboxing dei campioni di Power Tail Squid da testare è stato un flash come pochi, appena preso in mano nonostante un’estetica davvero accattivante e soluzioni tecnico/costruttive quasi ingegneristiche, la forma non convenzionale per una totanara mi ha lasciato un po’ spaesato, come andrà usato? Sarà appetibile per il nostro modo di pescare?
Il primo pensiero dettato dall’istinto è stato quello di uso inshore come eging, su fondali sabbiosi/fangosi alla ricerca di seppie, ottimo vista la velocità di discesa elevata dovuta alla distribuzione nella parte anteriore del peso, e l’assetto poco angolato rispetto al fondo che tanto attrae questi cefalopodi; durante i primi test le catture non tardano ad arrivare, stiamo in pesca anche con moltissima corrente e sempre a stretto contatto sul fondo, i colori UV e Glow su texture metalliche sono davvero incredibili e nella notte risplendono, il corpo liscio durante gli attacchi quasi sempre laterali delle seppie, permette di far scivolare correttamente i tentacoli sui cestelli senza necessita’ di grosse ferrate; in quasi tutte le uscite ad eging fate con il PTS ci divertiamo e portiamo a casa prede di tutto rispetto, ma c’è un fatto che tiene viva la mia curiosità, la cattura sporadica di begli esemplari di calamaro negli stessi spot battuti per le seppie.
Questa è stata la scintilla per iniziare a ragionare su un uso diverso del PTS, un uso offshore mirato proprio ai calamari, essendo piombato non avra’ necessita’ di mezzo di affondamento, e le 3 grammature, 15,25 e 50 grammi mi permetteranno di sondare qualsiasi fascia d’acqua.
In compagnia degli amici Davide e Marcello, durante una delle tante uscite offhsore, decidiamo quindi di filare due canne in traina con 4 artificiali in tandem ognuna, mettendo i Power Tail Squid per primi, in modo da affondare anche i palettati che li precedono nel nuoto, montiamo un 15gr silver sardine e un 25gr red mullet, velocita’ di traina 1.9-2,3Kn.
Non facciamo nemmeno 50 metri che la prima canna, quella con il 25gr , parte violenta lasciandoci quasi increduli. Con il passare della sessione capiamo che il PTS, grazie alla coda con paddle in plastica rigida trasparente, emette tantissime vibrazioni che avvertiamo sulla canna stesso, e siamo sicuri che e’ questo scatena attacchi aggressivi e decisi; il cestello montato sulla parte superiore del dorso, nonostante abbia una forma particolare e sia singolo, ha una presa davvero eccezionale sulla preda, e seppur in questa tecnica siano frequentissime le slamate, durante tutta la serata avremo una bassissima percentuale di perdite.
In poco tempo un’uscita nata quasi esclusivamente per test si trasforma invece in una pescata record; in porto mentre osserviamo il carniere, ci fermiamo e ragioniamo tra noi, siamo entusiasti e questo stato d’animo è lo stesso della prima volta che uscimmo con i Black Minnow, con le Crazy Sand Eel e con il Candy Shrimp.
Iniziamo concretamente a sospettare che Fiiish sia in possesso di un fluido magico da inserire nella costruzione di ogni nuovo artificiale presentato, cosa ci riserverà dunque il futuro?!?!
COME TUTTE LE TECNICHE DI PESCA, C È SEMPRE BISOGNO DI UN OTTIMA TECNICA PER L ‘UTILIZZO DELLE ESCHE.. E ALESSIO MI HA SAPUTO CONSIGLIARE AL MEGLIO PER UNA BUONA TECNICA
GRAZIE ALE PER I TUOI CONSIGLI.
Grazie Marc sei davvero gentilissimo!