
Spesso in piena stagione invernale, decido di trascorrere qualche giorno di vacanza in un luogo caldo e soleggiato, la mia dolce metà mi segue di buon grado e così eccoci in partenza da Milano MPX verso Muscat Oman tappa intermedia da cui ripartiremo per la nostra destinazione finale, Malè Maldive. Usciti dal terminal ci fiondiamo sul motoscafo veloce che ci condurrà sull’isola Hinnavaru dove soggiorneremo pescando e rilassandoci.
Arrivati a destinazione, veniamo accolti con latte di cocco fresco e facciamo amicizia con lo staff della struttura, successivamente ci mostrano la nostra camera, ci spiegano un pò gli orari da rispettare e ci accompagnano al ristorante in cui faremo colazione e cena, il pranzo invece sarà a sacco sulle isole circostanti.
Premetto che non potrò fare un report sulle reali potenzialità della zona in quanto non sono mai uscito con la guida, avendo la donna a seguito mi sono limitato a fare qualche camminata lungo le spiagge bianche munito di canna e di pescare i cambi di luce nella zona portuale dell’isola.

Il mio intento alieutico quando vado per la prima volta in un luogo sconosciuto è quello di riuscire a divertirmi, faccio una ricerca sui pesci presenti in zona, calibro l’attrezzatura da mettere in valigia ma senza prefiggermi una reale preda, così facendo sono quasi sicuro che mi divertirò ed infatti così è stato.
A grandi linee le Maldive offrono molti tipi di pesce da insidiare pescando a mosca all’interno della barriera, il più ricercato e blasonato è sicuramente il GT seguito da svariati altri cugini carangidi di taglia più piccola, poi ci sono squali, triggerfish, trombette e altri pesci grufola tori.
Per potere coprire tutte le opportunità piscatorie ho deciso di viaggiare con le canne Vision della serie SW MERISUOLA per coda otto, dieci e dodici, mulinelli XLV e XLB caricati con code di topo sia galleggianti che affondanti ed una buona scorta di fluorocarbon con svariati carichi di rottura.

Veniamo alla pesca, chiaramente la sfortuna ha voluto che un vento molto forte abbia imperversato per parecchi giorni limitando di molto gli spostamenti sulle isole più lontane, tuttavia il clima è rimasto comunque molto caldo, piacevole e senza un goccio di pioggia. Spostandomi sulle flats a favore di vento ho incrociato lo sguardo con quattro GT, purtroppo nessuno dei quali interessato a mordere la mia mosca, un vero peccato ed anche un po’ di sfortuna, poi dei Bluefin Trevally hanno avuto la malaugurata idea di passarmi a tiro ed i miei clouser minnow hanno colpito a dovere, diversi squali di svariate misure pattugliavano il sottoriva ma sono risultati molto guardinghi, due pesci attorno ai due metri hanno inseguito le mosche fin sotto ai miei piedi ma poi senza sferrare l’attacco giusto, se devo dirla tutta mi sono anche un po’ C….O addosso, solo due pinna nera di piccola taglia si sono lasciati ingannare sempre dagli insostituibili clouser.
Pescando attorno ai coralli ho agganciato e perso tre bei pesci, due pesci pappagallo blu, non c’è stato modo di contrastare la fuga a corallo e hanno tagliato ed una coral trout che ho forzato all’inverosimile ma anche lei mi ha preso di mano quel mezzo metro che le ha permesso di intanarsi. Ho avuto anche due bellissime parentesi notturne, una da riva all’interno del porto insidiando e catturando delle bellissime e combattive remore, si appostavano in caccia a ridosso delle barche ormeggiate, pesci non proprio facilissimi, necessitavano imitazioni di piccoli pesci legati a fili abbastanza leggeri 0,25 0,30 massimo e comunque rifiutavano.

L’altra parentesi è stata la pesca notturna maldiviana dalla barca, all’imbrunire siamo partiti dirigendoci verso un salto di profondità nemmeno troppo marcato, ancorata la barca il capitano ha acceso un grosso faro che ha illuminato una buona porzione di mare, gli amici maldiviani che si sono aggregati, hanno tirato fuori le lenze a mano ed innescato un pezzo di pesce su di un amo grossolano, anche io e la mia compagna siamo stati prontamente provvisti di tali attrezzature, fattosi buio e dopo le prime catture di pesci di profondità noto delle sagome che sfrecciano sotto barca, secondo voi un malato di pesca a mosca può uscire in mare senza portarsi a seguito una nove per la dodici munita di coda affondante?
Chiaramente no ed in cinque secondi ero già in pesca con agganciato all’amo il mio primo Blackjack, devo dire che è un pesce dalla forza impressionante, il rapporto peso potenza è inaudito, la mia nove per la dodici piegata fino al manico con pesci di pochi chili, dico solo che sono riuscito a rompere il terminale dello 0,60!!!!!! Gli amici isolani tutti stupefatti dal modo in cui ho preso questi pesci, un momento di condivisione tra due culture molto diverse ma unite da una stessa grande passione che porterò con me per sempre.
Concludendo posso dire che come vacanza di pesca e relax assieme alla mia compagna è stata positivissima, la prossima volta che tornerò sarò già più scafato ed in grado di muovermi sui pesci in maniera mirata essendo più padrone degli spot, grazie Maldive a presto.