
FIIISH CRAZY SAND EEL X STRONG utilizzo
Sicuramente sono un po di parte su questo tipo di esca, ma lo sono per alcuni motivi a mio avviso molto validi:
– mi ha permesso di catturare molti tonni mi ha permesso di fare buoni risultati nelle competizioni dove non è concesso l’utilizzo delle ancorette ferisce poco il pesce ha una percentuale di slamata bassissimo.
UN BREVE RACCONTO
Circa 5 anni fà ho partecipato alla realizzazione della versione X Strong con i ragazzi della Fiiish che sono venuti in barca con me per capire pregi e difetti delle loro esche siliconiche nella pesca al tonno rosso. Il modello base, aveva un amo poco adatto all’apparato boccale del tonno, e per risolvere il problema, lo tagliavamo alla base e usavamo un’assist, ma la soluzione, spesso ci dava problemi, bastava infatti che l’assist si posizionasse nel modo sbagliato durante il lancio e l’esca ruotava durante le Jerkate che avevamo capito dovevano essere energiche per attirare maggiormente l’attenzione del pesce.

L’incontro con i ragazzi della Fiiish portò ai frutti sperati, con la nascita delle Crazy Sand Eel x Strong, una versione quindi mirata ai grossi predatori come il Tonno Rosso e possedeva delle particolarità: gomma molto morbida che gli conferisce un movimento molto naturale in acqua ma allo stesso tempo molto resistente occhiello maggiorato per evitare che lo split ring si vada ad incastrare bloccando la testina che rischierebbe di fare da paletta, facendo ruotare l’esca amo maggiorato ma soprattutto e secondo me fondamentale, amo fisso alla testina.
Il motivo per cui abbiamo capito che l’amo deve essere fisso viene dal fatto che il corpo deve rimanere in asse con la testina senza formare una (L) verso il basso, cosa che nella Jerkata energica, farebbe ruotare l’esca (effetto camola). Come anticipato, la Jerkata deve essere energica per far compiere all’esca uno scatto verso la superficie, come se fosse un pesciolino in fuga, per poi ricadere verso il basso durante il recupero. Partendo dal presupposto che che non esiste un esca con slamate pari a 0, i siliconici in generale hanno una bassa percentuale di slamata rispetto agli Stick, soprattutto se per regolamento di gara o per scelta personale non vogliamo usare le ancorette, molto e sottolineo molto dannose per i pesci.
Il siliconico, lascia infatti l’amo molto scoperto e libero di svolgere il suo compito, a differenza dello stick che spesso a causa del volume del suo corpo rigido può proteggere l’amo impedendogli di lavorare o in altri casi dopo la ferrata può fare da leva sul corpo del pesce facendolo slamare durante il combattimento.

Ma non per questo dobbiamo pensare che il siliconico sia la soluzione o l’esca da utilizzare sempre nelle nostre battute, ci sono giornate in cui i tonni vogliono mangiare sullo stick grande o piccolo e noi potremmo fare 1000 lanci a gomma cambiando tutti i colori del mondo senza avere un attacco.
Andiamo ora sul discorso (ferrata forte) Sicuramente è sempre bene imprimere 3/4 ferrate energiche sia che si peschi a gomma sia a stick, visto che l’apparato boccale del tonno e molto spesso, e a maggior ragione se peschiamo a gomma, la ferrata dovrà essere energica, poiché di norma la canna con cui usiamo le gomme, ha un’azione più morbida quindi in parte ammortizza la ferrata. Io di solito imprimo 4/5 ferrate per far penetrare bene l’amo, che di solito andrà ad agganciarsi ai lati della bocca del tonno, il punto ottimale per la tenuta ma anche molto duro.
A volte capita però che il tonno aggredisce la nostra esca venendo nella direzione della barca, questa è una situazione che riduce o a volte azzera le nostre ferrate rischiando di farci poi perdere il pesce, da quì la famosa frase ( FERRA FORTE , RECUPERA E FERRA FERRA FERRA ANCORAAA )