
Sapevate che le carpe possono essere pescate anche a spinning con piccole imitazioni in gomma? Avete mai preso accidentalmente una carpa a spinning mentre pescavate un’altra specie?

La carpa è un ciprinide grufolatore e grazie a questa sua attitudine ad aspirare ciò che è appoggiato sul fondale, è possibile catturarla a spinning con piccole imitazioni siliconiche. Per catturarle costantemente bisogna avere il giusto approccio. Non è un pesce semplice da ingannare con la tecnica dello spinning, ma una volta capito il meccanismo, le catture non tardano a venire. Nel periodo invernale, le giornate soleggiate consecutive, aumentano il grado di attività del pesce nelle ore pomeridiane in cui l’acqua si scalda. Questo è il momento di entrare in azione appoggiando delicatamente l’esca davanti al pesce che aspira e sputa il fondale, trattenendo ciò che è commestibile. Come esche possiamo usare imitazioni di piccoli vermi, piccoli shad, gamberetti e piccole creature. Su fondali fangosi, si può osare di più con l’utilizzo di una testa più pesante (anche 10/15 grammi), in grado di penetrare nel fango è lasciare scoperta solo la porzione posteriore dell’esca. Le esche non devono essere troppo grosse e voluminose, e personalmente prediligo colori naturali e traslucidi. Funzionano molto bene le colorazioni trasparenti con interno rosso, giallo o di colore naturale, ricordano un piccolo gamberetto. L’amo della nostra esca deve essere abbastanza robusto, in modo da non aprirsi durante il combattimento con il pesce.
La canna da utilizzare può essere solid tip oppure tubolar a seconda dei gusti. Se si pesca con esche molto piccole, il vettino pieno aiuta aumentando sensibilità e gestione dell’esca. Se si pesca con esche un po più grosse, la tubolar è meno delicata e la si può maltrattare maggiormente. La canna deve avere un vettino non troppo rigido abbinato ad una schiena potente in grado di contrastare una carpa di buone dimensioni. Il vettino progressivo permette di combattere senza stressare il terminale ed attutendo la pressione sull’amo dell’esca. Questi pesci tirano parecchio anche in inverno, sono meno violente ed energiche rispetto alle stagioni più calde ma mettono a dura prova la nostra attrezzatura. Il finale deve essere in fluorocarbon di alta qualità, più è sottile e più è facile ingannare il pesce. Bisogna considerare il giusto compromesso, evitando il rischio di rompere; diciamo che un libraggio da 6-5 massimo 4 libre sono i più indicati. Quando si usa il 4 libbre, bisogna avere la frizione ben settata, un nodo perfetto, una canna abbastanza parabolica, fortuna, e sangue freddo!