
La sensazione dell’acqua del fiume che mi scorre addosso, quel profumo inconfondibile mescolato ai colori dell’autunno mi mancavano davvero. Il ritorno temporaneo dei miei amici in Italia è stato il movente per regalarmi di fatto l’ultima uscita in fiume del 2016.
Francamente la stagione fredda un po’ mi pesa non lo nego. Le giornate sono più corte, al mattino è sempre un problema riprendersi dal torpore tiepido della notte e la voglia di percorrere km dopo una stagione intensa in movimento non è molta. Quando ricevetti il messaggio dei miei amici che tornavano dal lavoro all’estero per un breve soggiorno in Italia chiedendomi una pescata insieme, non ho esitato a cogliere l’occasione per sfidare il freddo e indossare i waders di nuovo. Erano diverse settimane infatti che fra mare e laghi non tornavo al mio amato fiume e devo dire che è stato come ritrovare un vecchio amico…meravigliosa sensazione!
Fra l’altro non vedevo l’ora di provare la mia nuova giacca Kust che oltre ad essere accattivante esteticamente è anche funzionale, essendo progettata per i guadi più scomodi e profondi. Quindi una bella felpa, pile…la giacca…i waders ed eccoci di nuovo in ballo con tanti saluti alla pigrizia di autunno inoltrato. La scelta dello spot ricade sul Volturno: in Molise i no-kill da quest’anno potevano scegliere se posticipare il periodo di fermo biologico e così è stato fino a metà dicembre per la magnifica riserva di Colli a Volturno (IS). La popolazione ittica di questa zona di fiume è prevalentemente composta da Iridee e qualche salmerino, mentre le fario assolutamente autoctone sono più guardinghe e vanno trovate nelle correnti e negli anfratti meno agevoli.
La temperatura fredda del corso d’acqua e la diminuzione nell’attività superficiale dei pesci mi fanno optare per una attrezzatura prevalentemente votata alla pesca a ninfa leggera, quale miglior canna quindi della Vision XO con piccole e leggere baetidi legate al tip? Le catture non sono immediate, ma fortunatamente il tiepido sole che verso le ore centrali fa capolino fra le nuvole inizia a scaldare l’atmosfera ed i pesci iniziano a muoversi. La scelta vincente alla fine si è rivelata non usare una coda dedicata prettamente alla ninfa come faccio di solito, ma abbinare la XO al Rulla con coda 3; questo mi ha permesso di passare alla secca in caso di bollate o ninfate sotto il pelo dell’acqua senza assolutamente problemi di sorta dovuti al lancio. E’ incredibile come dopo una stagione trascorsa in giro per i fiumi di mezza Italia ancora mi emozioni a fine novembre vedere una trota bollare sulla mia imitazione o ghermire la ninfa a vista! Questa è la magia della pesca a mosca che mi dà la forza di passare ore al pc o al morsetto lavorando per diffondere la mia passione e migliorarmi.
La giornata scorre quindi via fra una cattura e l’altra, i rilasci si susseguono ed le centinaia di metri che percorro nel fiume aumentano senza pesarmi; decido di spingermi al limite superiore della riserva dove so che solitamente le fario sono più numerose. Dopo variopinti salmerini e combattive iridee ho proprio voglia di incontrare la regina l’ultima volta prima del periodo riproduttivo e del fermo biologico. Non avrei mai immaginato di trovarle in bollata e così attive anche sulle ninfe in acqua bassa…ma così è stato. Ho rinunciato al pranzo coi miei amici per continuare a salire e devo dire che è stata una scelta che mi ha regalato le ultime ore della giornata in un contesto fiabesco. Ritengo l’autunno la stagione dai colori più belli e variopinti, ancor più forse della primavera, e risalire il fiume con questo come cornice è davvero difficile spiegarlo in un semplice report. Alla fine ho catturato diverse trote fario e la cosa che maggiormente mi ha fatto piacere è vedere come siano in salute e soprattutto crescano indisturbate, per questo rinnovo i miei complimenti ai gestori di questa riserva della quale sono ogni anno socio.
Il sole nel frattempo inizia a tramontare dietro i monti del Volturno, decido quindi di fermarmi per riscendere e tornare dai miei amici per condividere la mia soddisfazione per le diverse catture. Il telefono è ormai scarico e spento, nessuno può cercarmi e non posso più fare foto…solo io e il fiume, non saprei cos’altro chiedere in quei momenti.
Saluto le ultime regine, do loro appuntamento alla prossima stagione e mi incammino verso la macchina, mi aspetta una mezzoretta di cammino e strada facendo tiro le somme di questa mia prima stagione con la XO al mio fianco. Canna fantastica che si presta bene sia a secca che a ninfa, sebbene in ambienti più angusti la lunghezza la penalizzi come azione. Io ho una 10’ #4 e ci ho pescato praticamente sempre con la coda da ninfa Vision e la DT3 senza mai avere alcun problema di azione o lancio, se non dovuti alla dimensione della coda stessa. Sono davvero soddisfatto di questo attrezzo e già non vedo l’ora di impugnarla di nuovo per la stagione che verrà…perché alla fine la mia vocazione è sempre stata una sola: il fiume.
Ho testato in questi mesi la meravigliosa Merisuola al mare sulle mangianze, la Vipu in lago, la Big Daddy per i lucci. Tutti attrezzi all’altezza della situazione, ma quando impugno la XO per scendere al fiume…qualcosa di magico scatta, finalmente mi sento me stesso e l’acqua del fiume è come se mi scorresse dentro le vene. A presto, molto presto fratello fiume!