
Per pescare grossi aspi e quando diciamo grossi intendiamo pesci che vanno dai 4 Kg ai 6 Kg ed oltre, abbiamo bisogno di un’attrezzatura che permetta di slamarne pochi. Di per se è un pesce che in ferrata si slama facilmente ed i motivi principali sono due, in primis ha una bocca ossea molto dura per la maggior parte dell’apparato, e secondo caccia ad una velocità elevatissima e con foga riducendo il tempo di contatto per la presa ad una frazione di secondo.
Noi ci siamo letteralmente innamorati di questo grosso predatore e abbiamo calibrato tutta l’attrezzatura per cercare di non lasciare in acqua gli esemplari più grossi. Come canna anche se può sembrare sovradimensionata, utilizzo la KOZ.EX-C65LH un attrezzo in grado di lanciare perfettamente sia un long jerk da 10 gr. che uno slider da 70 gr. In abbinamento un mulinello molto veloce nel dettaglio in Quantum Smoke Speed Freak caricato con la treccia Quantum Ultrex da 45 lb. Questa combinazione canna/mulinello+treccia necessità di un artificiale in grado di nuotare perfettamente e di ferrare nel migliore dei modi il grosso aspio. Molte slamate avvengono perchè la rigidità della treccia abbinata ad un fusto di canna potente aprono l’ancoretta nel momento in cui si ferra dopo aver sentito l’attacco.
Le ancorette di un artificiale adatto per pescare i grossi aspi devono essere assolutamente di qualità ed avere una dimensione adeguata.
Noi di Old Captain stiamo violentando da un pò in Sensei 120 di Grauvell un darter minnow dal peso di 19.8 gr. con un’azione molto accentuata. Prima di dire che un ‘esca sia una grande esca bisogna provarla per benino e per un lasso di tempo lungo. Diciamo che il “povero” che ci è capitato in test ha dovuto sudare, e parecchio prima di prendersi l’attestato per aver superato l’esame.
Entriamo nel dettaglio, la lanciabilità dell’esca è ottima grazie allo spostamento interno dei pesi che ne aumentano la gittata. Questo aspetto è fondamentale nella ricerca dei grossi esemplari che sanno leggere e scrivere e si allarmano se li approcciamo da troppo vicino. Il movimento di “wobbling” dell’esca ha sollevato e stimolato all’attacco dei pescioni che al passaggio precedente non avevano aggredito il long jerk, questa cosa ci ha stupito notevolmente.
Il darter in giornate di acqua sporca evita e svia alghe e materiale in sospensione sull’acqua, una cosa davvero importante quando si pesca su fiumi con acqua in crescita. Altro punto di forza del Sensei di Grauvell sono le ancorette VMC nate per il mare ma perfette per questa applicazione. L’esca che vediamo nella foto porta i segni di diverse battaglie e le ancorette sono state sempre vincitrici non aprendosi mai neanche su mostri in piena corrente!
Chiudiamo il discorso con le parole esclamate dall’esca dopo l’ultima battaglia:
“Mannaggia a voi, facile fare le foto con sti pescioni quando le azzannate me le becco tutte io! Possibile che devo finire nella bocca di questi cattivoni che mi continuano a graffiare e che mi fanno spaventare tanto, spero di andare in pensione presto a godermi un po di relax in una bacheca!
Forse Il Sensei della foto non ha capito che il suo lavoro non è ancora finito e che l’Aspio più grosso deve ancora cercare di distruggerlo… gli auguriamo buona fortuna….
… ne avrà bisogno!