

Dal mese di giugno e con l’alternarsi dei mesi più torridi fino a sfociare nell’autunno, sui laghi italiani, gli appassionati aspettano la “partenza” del persico.
La pesca al persico in grandi laghi è difficile, ma che regala talvolta belle giornate e molte catture che si presta a svariate tecniche specie se un grosso lago presenta al suo interno ambienti, fondali e strutture diverse tra loro.
In questo testo cercheremo di portarvi a conoscenza delle novità che meglio si adattano alla ricerca di queste “tigri” d’acqua dolce.
Pesca al persico in grandi laghi: da riva
Sicuramente una delle tecniche più complesse per impossibilità di compiere spostamenti rapidi e la difficoltà di conoscere al meglio il fondale anche perchè privi di strumentazione (ecoscandaglio).
Sarà bene dunque cercare sponde ripide e le classiche corone, manufatti verticali buttando sempre un occhio ad eventuali attività di caccia a galla.
Non potendo pescare in verticale al 100% ci avvarremo di esche che possono essere quanto più anti/incaglio possibile, primo fra tutti il mitico Fiiish Black Minnow misura 1 e 2.

Lasciato cadere liberamente sul fondo, deve essere recuperato con richiami dolci, permettendogli di nuotare anche nella fase di risalita (momento molto propizio per sentire la tocca).
Il colore kaki è un must ormai ma negli ultimi tempi si sono fatti largo il wine glitter (sul lago di Como) e il rose (per il maggiore) due alternative davvero da non sottovalutare.
Mutuando la tecnica dello shore jigging dal mare, senza essere blasfemi nei confronti di chi la pratica in acqua salata, è bene provare un approccio con hardbait concepite per queste tecniche in formato mignon.
Fa al nostro caso il Livetarget Flutter Spoon: esca di ultima generazione che racchiude la perfetta imitazione di un pesce foraggio in un involucro trasparente che gli dona il movimento sfarfallante in discesa. Completa l’artificiale un ancoretta dressata con piuma che sappiamo essere irresistibile per il persico reale.
Consiglio per quest’ultimo approccio l’uso di filo trecciato per raggiungere grandi distanze e un canna progressiva che ci aiuti a caricare i lanci.

Pesca al persico in grandi laghi: da barca
Potendo spaziare su tutto lo specchio d’acqua diventa “forse” più semplice la fase di ricerca, che deve però sempre tenere presente dei cambi di profondità (dai 3-4 metri a oltre i 15-18).
Se possibile avvalersi della strumentazione una volta individuato il branco di pesce foraggio, o di persici stessi si possono provare gli approcci verticali:
Il dropshot ad esempio, anche con piombature sostenute per arrivare presto in pesca e restare nel punto desiderato a lungo.
Come esca shad dalla coda dritta sono preferibili a quelli con coda a timone per evitare attorcigliamenti sul trave.
Idea nuova con lo stesso principio del Flutter Spoon ma in chiave softbait è il Livetarget Ghost Tail Minnow, davvero un perfetto boccone per il persico.

In chiave hardbait invece alternativa ai classici minnow affondanti sono esche con palette posteriori, come gli spintail e il Fiiish Power Tail.
I primi puntano sulle vibrazioni della paletta metallica; mentre il secondo è un artificiale decisamente unico che emette forti vibrazioni e guadagna un proprio nuoto grazie alla coda a timone in policarbonato.
Da usare sia con sali e scendi tipici del recupero a Yo-Yo sia recuperato linearmente una volta raggiunta la profondità.

Scegliamo il tipo di filo, tenendo presente sempre sensibilità distanza/profondità, il fluorocarbon se si pesca a ridosso delle fascine è un ottimo compromesso.
Canne corte, più adatte all’uso in barca e con spiccata azione di punta faranno al caso nostro, una delle più conosciute la Favorite Blue Bird.