
Se mi venisse posta la domanda: qual è il sogno che hai sempre avuto nel tuo excursus da pescatore e che sei riuscito a realizzare? Non avrei dubbi sulla risposta: collaborare con un’azienda valida alla realizzazione di una canna da pesca.
Perché una canna da pesca? Beh sicuramente molti sono i motivi, in primo luogo perché per me come per molti appassionati di pesca, la canna è il collegamento tra i due mondi: la superficie e il blu profondo, il mezzo che ci permette di godere a pieno della sfida con il nostro avversario, grande o piccolo che esso sia.

Una buona canna da pesca ci permette infatti di intuire quando il pesce è stanco, quando è impaurito, ci fa capire quale sia il momento in cui imprimere maggior forza per ridurre la tempistica del combattimento e quando no, facendoci scongiurare la rottura della lenza e la conseguente perdita del pesce.
Ogni tecnica richiede un attrezzo specifico, con requisiti e caratteristiche diverse, sia che si tratti di acque interne o salt water, sia che si tratti di piccoli pesci o grandi, ma tutte e dico tutte le canne da pesca hanno un obiettivo comune: far divertire al massimo l’utilizzatore finale, il pescatore.
Circa due anni fa venni coinvolto dalla Old Captain in un progetto ambizioso: collaborare con l’azienda Fin Nor di cui è importatrice in Italia, alla realizzazione di una canna da drifting al tonno.
La canna in oggetto doveva rispondere alle esigenze del pescatore mediterraneo, che quotidianamente si deve confrontare con tonni di stazza che oscilla tra i 30 e gli 80 kg, ma allo stesso tempo non doveva andare in crisi nell’eventuale confronto con esemplari oltre il quintale.

Il progetto si poneva però molti obiettivi: doveva rispondere alle esigenze delle svariate tipologie di pescatore, più o meno esperto, amante dell’utilizzo del trecciato o del nylon, agonista e non, pur mantenendo le stesse caratteristiche del fusto.
Per fare questo, la nostra canna doveva essere quindi modulabile dal pescatore, il quale avrebbe potuto scegliere se averla anellata, carrucolata, con il manico diritto o con il manico curvo e ovviamente più o meno potente in base al libraggio scelto.
Inizialmente molte prove e molti grezzi buttati al macero, poiché la mia idea era ben precisa e molto lontana dai prodotti proposti per l’estero.
Dopo un anno il primo prototipo è stato sfornato e dopo circa un ulteriore anno di test e micro modifiche è finalmente andato in produzione ed è così nata la nuova Fin Nor Marquesa Drift.
Le Marquesa Drift sono state quindi sviluppate in due versioni: la 20/30 Lbs e la 30/50 Lbs.

Entrambe le versioni hanno in comune l’azione del fusto, potente e reattivo ma al contempo sottile e leggero, obiettivo raggiunto grazie ai materiali di alto modulo utilizzati da casa Fin Nor.
La reattività del fusto, permette sia al pescatore molto esperto che a quello alle prime esperienze di ridurre i tempi di combattimento, quindi affaticarsi meno e stressare meno il pesce.
Non ci siamo però accontentati solo di avere un fusto reattivo. Quello che ci siamo prefissi nella fase di ideazione e progettazione e che abbiamo poi realizzato, era molto arduo: produrre un attrezzo che nella parte superiore fosse sensibile, parabolico e quindi molto più morbido rispetto al resto della canna, sia per permettere al pescatore di utilizzare terminali sottili riducendo il rischio di rottura della lenza sia per goderci a pieno il combattimento, lasciando tutto il divertimento.
Individuato il fusto ideale, ci siamo quindi concentrati sulla parte inferiore scegliendo un manico Alps dritto o curvo a scelta del pescatore, nella versione total black.
A salire, un’impugnatura in foam nera molto pratica che fornisce un ottimo greep pur rimanendo facile da pulire al rientro dalla battuta di pesca.
Nella versione carrucolata abbiamo utilizzato carrucole Alps con ponte alto, questo per far sì che la lenza madre lavori sempre lontano dal fusto, anche in situazioni difficili, con pesce alla picca e canna chiusa.
Nella versione anellata abbiamo montato anelli Alps e la consideriamo particolarmente adatta nella pesca con trecciati.
Ultimo dei vari punti da non trascurare, la canna doveva essere leggera e bella da vedere. A mio avviso
OBIETTIVO PIENAMENTE RAGGIUNTO!!!!!