
Una sfida alternativa…
Una cosa che mi ha sempre affascinato della pesca è che lascia spazio alla fantasia, soprattutto nello spinning la fantasia può dilagare senza confini. E’ bello lasciarsi trasportare dai pensieri, dai ragionamenti, dalle prove e dagli esperimenti. Cosi in uno dei miei giorni di ordinaria follia piscatoria, mentre mi divertivo tra canali e laghetti con la mia attrezzatura super leggera, l’occhio cade su delle bollate, non troppo lontane dalla sponda…carpe!
A spinning si può fare, con gomme e gommine varie ma con hard-bait ?…….mmmm….
Sfida accettata, mi piace…Qui ci vuole qualcosa di piccolo, colorato e soprattutto leggero per avere una presentazione il più naturale possibile, visto il carattere sospettoso del nostro ciprinide che per altro è un combattente a dir poco tenace. Ci sarà da divertirsi… ?
Se hai voglia di mettere a dura prova la tua pazienza e la tua attrezzatura, catturare una carpa a spoon può essere la sfida giusta.
L’attrezzatura…
Scegliamo una attrezzatura adeguata, nel mio spot si agirano carpe da 500 gr ai 2 chili massimo, per la mia Dragonbait Trout 1-5 Gr è una sfida “schiacciasassi” ma ha le qualità giuste per farcela alla grande, i suoi punti di forza sono ottima schiena ed elevata elasticità del fusto, due caratteristiche fondamentali per contrastare le fughe della carpa e per ridurre al minimo i rischi di slamata con un ondulante senza ardiglione.
Come spoon mi affido allo Smith Zil, un ondulantino nato per l’Area con un design molto particolare, ha una forma romboidale ed un peso di 1,4 gr ad osservarlo bene somiglia molto ad un piccolo aquilone. Questa sua forma è studiata per far prendere vita allo spoon già al primo tocco di manovella. Ha un affondamento molto lento ed è quindi perfetto per il nostro gioco. La gamma dei colori è decisamente ampia ma a noi interessano colori vivaci e vistosi come l’arancio, il rosa e il multicolor (ottimo jolly ?).
…come…
Dobbiamo cercarle sul fondo e la discesa lenta dello spoon è fondamentale, una presentazione non invasiva ma il più naturale e silenziosa possibile è basilare per la riuscita dello strike. Non scordiamoci che sono prede e non predatori, tendono a scappare ed a nascondersi al primo campanello di allarme, dobbiamo incuriosirle con molta delicatezza. Una cosa molto importante per rallentare al massimo la discesa è tenere il filo subito in tiro appena l’ondulante tocca l’acqua. Il filo in tensione farà resistenza e rallenterà di molto la discesa verso il fondo.

Sicuramente ci troveremo su fondali fangosi o melmosi ed un colore molto appariscente ci aiuterà moltissimo nel contatto visivo.
Ma adesso viene il difficile, il recupero e la ricerca sono snervanti, dobbiamo convincere una carpa a correre dietro al nostro piccolo spoon, non sarà facile e di certo non sarà una gara di velocità. O meglio, sarà una gara a chi riuscirà ad essere più lento. Santa pazienza…dobbiamo averne molta ma lo sforzo sarà ricompensato da un combattimento pieno di soddisfazione.
Quando il nostro ondulante avrà toccato il fondo NON iniziate subito il recupero, restate fermi qualche secondo perché la discesa molto lenta ed il colore molto vistoso potrebbero già aver incuriosito qualche carpa nei paraggi. Un paio di giri di manovella lenti, quel che basta per far vibrare il nostro Zil verso l’alto…lasciamolo cadere ancora e restiamo fermi, senza troppa fretta ripetiamo il movimento, un lentissimo dente di sega sul fondo con il nostro spoon che vibra ad ogni piccolo movimento della vetta e poi ancora fermi sul fondo, qualche tocca accompagnata con il cimino e poi ancora ripetiamo. Non abbiate paura di restare fermi anche per parecchi secondi con il filo rigorosamente morbido e mai in tensione, questo è molto importante visto il modo particolare con cui la nostra carpa assaggia ciò che trova sul fondo ed è proprio durante questi momenti di stasi che avviene l’abboccata. Filo lento nell’ attesa, dunque non avremo modo di sentire le tocche sul cimino ma dovremo osservare la curva morbida del filo, sarà la carpa a portarlo in trazione, il filo inizierà a camminare lentamente e quando la vetta accennerà a flettersi sarà il momento della ferrata, decisa ma progressiva, possibilmente senza strattonare.
Il combattimento con il ciprinide sarà sicuramente molto lungo, le carpe sono combattenti instancabili dotate di gran forza e resistenza, continuano a combattere anche sotto sponda cercando di andare via con lunghe fughe senza mai staccarsi dal fondo. Sarà sicuramente una dura prova per la vostra canna e per il vostro manico.
Mettiti alla prova…
E’ un modo sicuramente molto fantasioso ed alternativo per catturare carpe ma soprattutto per mettersi alla prova. Se hai la giusta pazienza e i nervi abbastanza saldi non mi resta che augurarti buon divertimento!!!
…OpenYourMind…