
Bottom Tracer di Smith, una vibrata allunga la vita!
Mesi invernali, temperature in picchiata, acqua fredda sinonimo di trote inchiodate sul fondo dei laghetti.
Come riuscire a smuoverle?
In varie gare di Trout Area ho notato che, dopo i primi turni di pesca, dove il pesce risponde benissimo, le trote tendono ad abbassarsi verso il fondo del lago ed essere più smaliziate.

Il Bottom Tracer di Smith può essere un’alternativa per risolvere i vostri problemi. Si tratta di un lipless metallico con peso pari a 2,6 gr. realizzato in diverse colorazioni. La caratteristica principale del Bottom Tracer è la vibrazione che produce, infatti recuperando l’esca vi accorgerete delle vibrazioni che trasmette alla vostra canna.
Come si utilizza?
Il Bottom Tracer può essere recuperato in due modi: linearmente oppure con dei piccoli saltelli sul fondo. Personalmente, in questo periodo, utilizzo l’artificiale facendolo saltellare sul fondo con dei richiami corti, quindi sollevandolo poco dal fondale alternati a pause di 2 secondi, così che anche le trote più svogliate possano essere stimolate. L’attacco potrà avvenire mentre si recupera l’esca, oppure mentre cade verso il fondo; fondamentale è avere sempre il filo in tensione in modo tale che esso possa percepire e trasmettere l’abboccata del pesce alla vostra canna. Un’altra caratteristica del Bottom Tracer è l’innesco, infatti potete vedere che sono presenti tre fori nella parte superiore della vostra esca. Innescandolo vicino alla coda vedrete che produrrà vibrazioni anche con richiami molto corti, al contrario innescandolo vicino alla testa, per produrre vibrazioni, i richiami dovranno essere più lunghi. Consiglio a tutti gli amanti della Trout Area di avere nelle vostre cassette questa esca, perché “una vibrata allunga la vita”.
