
Aspio: i migliori artificiali
Ti stai avvicinando alla pesca dell’aspio e non sai quali sono i migliori artificiali per catturarlo? Il mondo delle esche artificiali è talmente ampio da metterti confusione?
In questo breve articolo proveremo a fare chiarezza illustrando alcune delle migliori esche per cominciare ad insidiarlo ed avere buoni risultati. L’aspio è un ciprinide ittiofago dotato di una grossa coda e dalla forma molto idrodinamica. Questo gli permette di muoversi ad alta velocità e di conseguenza a compiere attacchi fulminei alle sue prede. La velocità e l’irruenza dell’attacco lo rendono una delle prede più divertenti nel panorama dello spinning. Se aggiungiamo che è in grado di raggiungere taglie notevoli completiamo il profilo del Game Fish perfetto.
Quali sono gli artificiali più catturanti? In questo articolo mostreremo le migliori esche per insidiarlo
Partiamo dal primo artificiale quello più divertente da usare il topwater con movimento WTD. WTD è l’acronimo della frase “Walking the Dog”. Questa sigla stà ad indicare il movimento che l’esca compie sulla superficie dell’acqua muovendosi a destra e sinistra formando delle S. L’aspio è un pesce che ama inseguire esche recuperate molto velocemente, nei momenti in cui è molto attivo il WTD può fare la differenza. Un’altra peculiarità di questa tipologia di artificiale è che può raggiungere grandi distanze in fase di lancio. La forma aerodinamica e l’assenza di paletta agevolano la fase aerea. Per quanto riguarda il colore, è bene scegliere una tinta ben visibile a seconda del colore dell’acqua in cui stiamo pescando.
La seconda esca consigliata è il minnow o jerkbait. Il jerkbait è senza dubbio una delle esche più performanti per la ricerca degli esemplari di maggior taglia. Il consiglio è di utilizzare una versione da 145 mm. quando si ha la percezione che qualcosa possa muoversi, mentre il 125 mm. è perfetto per fare il miracolo! Il movimento stretto e poco invasivo di quest’esca risulta meno fastidioso agevolando l’attacco di pesci molto sospettosi e poco propensi a muoversi. Anche questa tipologia di artificiale permette lunghi lanci grazie ai pesi interni che si spostano durante la gittata.
Ma c’è ancora il programma Street fishing?
Ciao Carlo, abbiamo fatto solo una serie.
Devo riconoscere che le camole prodotte dalla Old Captain erano innovative e catturanti, e Antonio Castiglioni che ho avuto modo di conoscere essere era senza dubbi un grande pescatore a Camoliera. Questa tecnica di pesca veniva praticata già da tempo sul fiume Toce anche prima della seconda guerra mondiale con camole così dette Val d’Ossola. Le Mosche venivano mondate su aghi d’acciaio privi di ardiglione che avevano una curvatura particolare data dalla piega con delle pinze opportunamente sagomate che impedivano se non in rari casi al pesce di slamarsi. Ma devo dire che il vero maestro a mio modesto parere che mi ha sbalordito sia come pescatore nella sua tecnica che nella costruzione delle camole era un certo Dante Zavattoni di Vigevano in Provincia di Pavia che conobbi alla fine degli anni 60. Io allora ero poco più che 18enne a quel tempo come informazioni tecniche, materiali ed attrezzature ecc. c’era una sola rivista mensile che era Pescare. Quindi mi capito tra le mani un libro di un giornalista appassionato di pesca, forse il primo libro pubblicato in Italia sulla pesca sportiva di un certo Mario Albertarelli, dal titolo “A pesca con i campioni”. Dove spaziava tra le varie tecniche di pesca di allora che descriveva con personaggi quasi mitici che erano gli specialisti ogni uno della propria tecnica. Tra questi sulla tecnica della camolera faceva riferimento al Sig. Dante Zavattoni.. Abitando a Milano è affascinato da questo personaggio feci di tutto per conoscerlo, allora andai a Vigevano e chiedendo a qualcuno qua è là riuscii a rintracciarlo. Era davvero un pescatore eccezionale, canna in tre pezzi allora in bambù è un piccolo mulinello Alcedo. La scatole con le mosche e temolini in legno con filo di piombo avvolto secondo la velocità della corrente tanto gli bastava per prendere dei pesci magnifici, a quel tempo se il pesce non aveva la misura che lui desiderava lo rilasciava tranquillamente il cath and release era ancora fantascienza. Ora senza togliere nulla all’azienda Castiglioni che ha sicuramente portato innovazione nel settore della pesca sportiva vorrei solo dire che essere quelli che hanno inventato la pesca con la camolera mi sembra un tantino una definizione azzardata…
Salve, la ringraziamo per questo tuffo nella memoria, che è anche parte dei nostri migliori ricordi. Il nostro caro Antonio nutriva un enorme rispetto per l’opera e la maestria di Dante che, in un certo senso, è stato ispiratore per le successive evoluzioni apportate alla gamma di camole Old Captain. Due personaggi che hanno fatto la storia della pesca e che ricorderemo sempre con grande nostalgia.
Non vogliamo pregiarci di virtù che non meritiamo, ma siamo sinceramente onorati di aver avuto la possibilità, grazie ad Antonio, di scrivere una pagina importante della tradizione e della cultura della pesca in Italia.