
Che rumore ha la felicità? Ieri aveva il suono del fiume che scorre in sottofondo alla mia posa con un pesce da sogno, un aspio che ho sempre immaginato.
Torniamo indietro nel racconto, Daniele mi chiede di andare al fiume perchè la perturbazione leggera secondo lui mette in attività i colossi. Io non me lo lascio dire due volte e preparo l’attrezzatura, ho la stessa medesima canna di Daniele ed anche il mulinello è lo stesso. Ho piena fiducia in lui e vedondolo convinto, mi carico sognando di prendere un colosso.
Arriviamo sul fiume mentre diluavia e appena il temporale passa ci mettiamo in moto. Su i waders e via si parte. Ho una sensazione strana mi sento leggermente impaurito, non ho paura di nulla tranne che di perdere il pesce da sogno.
Cominciamo a pescare ed anche se la condizione è ottimale non vediamo nulla, ne attività ne attacchi. Daniele decide di spostarsi a piedi su per il fiume. Camminiamo, camminiamo e camminiamo. Camminiamo ancora, poi ancora ed ancora, grazie a Dio siamo arrivati dove voleva arrivare Daniele. Non è pesca è un vero e proprio allenamento!
Ok ci siamo il tempo sta tornando sereno ed io mi metto a pescare con costanza. Continuamo a lanciare in posti fantastici ma senza vedere nulla, zero assoluto!
Attraversiamo il fiume per pescare l’altra sponda in spot che non possono non avere pesce, eppure non vediamo nulla.
Lancio e vedo Daniele attraversare. Decido di raggiungerlo. Sono quasi da lui quando lo vedo inveire, e gettare il cappello in terra. Il rumore del fiume non mi permette di sentire ciò che dice.
Ha avuto un attacco, un attacco a galla ed il pesce è uscito tutto fuori dall’acqua. Ha fatto letteralmente volare in aria il suo popper. Era un pesce grosso, molto grosso, tante che Daniele non è sicuro di che specie fosse.
Io mi rimetto in pesca lancio, rilancio, lancio ancora e dopo ancora. Aiuto, ragazzi aiuto ho una mangiata terrificante, la canna si piega, sento un peso violento dall’altra parte, ho i battitti a mille. La bocca inizia a seccarsi, sono teso ho un mostro in canna, il pesce dei sogni lo vedo, è grandissimo.
Cerco di portarlo fuori dalla corrente, ecco che il mio timore prende vita. Era questo, era lui, io e la mia canna siamo due corde di violino. Eccolo è vicino Daniele mi carica, mi aiuta mi spinge verso una zona di acqua lenta e bassa. Il pesce ha combattuto, abbiamo gli stessi battiti credo. Ma ora ci sono, ho paura di svegliarmi ed invece no. Gridiamo, si gridiamo forte perchè questo non è un pesce è il pesce.
È bellissimo, è lunghissimo, sono emozionato. Lo slamiamo e chiedo a Daniele di misuramelo, sapevamo fosse over 80, ma è esattamente 84,5 cm. Che gioia, che soddisfazione ho paura, anzi no non è ho più, è mio per questa foto.
Che esperienza ragazzi, dopo le foto di rito lo ridiamo al fiume. Che bel rumore quello dell’acqua del fiume che scorre si è portato via il mio pesce, la mia paura di perderlo ed un pezzetino del mio cuore.