
Come pescare l’Aspio
Si può andare a pesca solo ed esclusivamente per un pesce? La risposta è si, almeno per quel che mi riguarda.
Questa è una filosofia che si può applicare a diverse tecniche, nel mio caso riguarda le frecce d’argento. La ricerca dell’aspio over 80 non è una cosa semplice…è grosso, è adulto, ha esperienza, è furbo e limita i rischi al minimo. La pesca dell’aspio in modo “tradizionale” viene esercitata con canne da spinning ed artificiali di medio peso e dimensione. Questa metodologia ha consentito ad i pescatori di catturare centinaia di pesci, non badando tanto alla taglia, ma concentrandosi sul numero e sulla quantità. Pescando nel periodo invernale antecedente alla riproduzione, troviamo i pesci imbrancati e non è inusuale effettuare delle vere e proprie “pescate esagerate”; questo non è però il modo di cercare l’aspio di cui parlerò in questo articolo.
Esistono diversi metodi per approcciarsi alla pesca, ed anche per l’aspio si può entrare nel mondo del Game Fish, del pesce trofeo, dell’unica mangiata che conta, dell’unico pesce che ripaga la fatica. Tutto questo può sembrare un discorso epico, romantico (e probabilmente lo è), ma abbiamo un rovescio della medaglia…questo obiettivo lo si può raggiungere con un metodo, che ahimè non posso non definire un tantino “infame”, ma che per quanto mi riguarda preferisco rispetto al pescare i pesci ammassati in stato di semi frega.
Entriamo nel dettaglio. Punto primo cerchiamo l’aspio record, quindi anche un solo ed unico pesce della zona che battiamo. Punto secondo lo facciamo col suddetto metodo “infame” anche se lo è solo figurativamente. Terzo, cerchiamo di uscire dai soliti schemi sia per quanto riguarda l’attrezzatura, sia per l’approccio. Per cercare il pesce grosso, per prima cosa dobbiamo capire in che zone lo possiamo trovare, i grossi aspi spesso sono solitari e hanno delle zone ben precise in cui cacciano senza prendersi troppi rischi.
Un pesce grosso è abbastanza abitudinario ed una volta capita la sua zona di copertura abbiamo già fatto gran parte del lavoro. La cosa da tener presente è che maggiore è la portata del fiume o canale che battiamo, maggiori dovranno essere le energie sprecate per coprire gli spazi acqua ed individuare gli spot da big. Chiuse, grossi alberi, sponde con fondale, giri d’acqua ricchi di cibo questi sono alcuni dei potenziali spot. Personalmente io preferisco l’attrezzatura da casting perché mi permette di essere veloce e preciso nei lanci, di avere un controllo totale dell’esca e perchè mi permette di usare fili più grossi e non accorgermene più di tanto.
Le canne da casting che prediligo hanno una potenza di lancio da 60 grammi circa, un’azione comunque moderata ed un fusto potente in grado di reggere il peso di grosse prede violentissime in fase di ferrata. La forza che esercita questo pesce durante la veloce mangiata è molto alta e bisogna equilibrare il tutto con la giusta treccia, col finale in fluorocarbon appropriato e la giusta rigidità della canna. Come treccia per i grossi aspi over, personalmente non scenderei mai sotto le 30 libre; è abbastanza sottile e riesce comunque ad aver tenuta anche dopo gli innumerevoli lanci ed il conseguente sfregamento esercitato per effettuarli. Come finale fluorocarbon di qualità dalle 16 libbre in su (io mi spingo sino alle 30!).
Il protagonista dell’infamità descritta in precedenza è l’esca. Non ci interessa che sia un’imitazione il più possibile simile all’abituale preda, ma bensì che sia una grossa esca in grado di far scaturire l’attacco per territorialità.
Prendere un pesce sempre ed esclusivamente nel momento in cui entra in modalità “cibo” è limitante, semplicemente per il fatto che non sempre è possibile essere nel posto giusto al momento giusto, quindi “Se la montagna non viene a Maometto, allora Maometto va alla montagna”.
Se vogliamo far diventare alta la possibilità di catturare il pesce più grosso, dobbiamo mettere in condizione la nostra canna di avere una chance, e l’unica soluzione possibile è mettere sotto pressione il grosso pesce. L’Aspio over sentendosi in diritto di proteggere la propria zona di competenza, attacca il nostro grosso artificiale cercando di allontanarlo…rimanendo lui stesso vittima del suo istinto protettivo.
Questo metodo è concettualmente infame, e non congruo alle ideologie dei puristi della pesca con artificiali imitativi, ma il mio background da Bassman mi ha formato plagiando il mio pensiero al servizio della cattura del big.
Come esche utilizzo molto long jerk e darter minnow per questi pesci, di misura compresa dai 13 a1 17/18 cm. Queste esche oltre ad un peso discreto che ne permette il nuoto in corrente, devono essere armate con degli ami in grado di reggere la dura bocca dell’aspio, devono insomma essere ancorette identiche a quelle che si usano per i pesci di mare. L’utilizzo del long jerk a tre ancorette, è molto pericoloso per gli occhi del pesce, il rischio di comprometterne la vista è alto, se si vuole essere sportivi la sostituzione con ami singoli è ben accetta. Il pesce trofeo è il nostro sogno, il nostro oracolo, e vederlo soffrire per causa nostra dovrebbe renderci infelici di averlo catturato. Un’emozione del genere va preservata, costruita, e custodita con un fantastico ricordo.
Tornando al discorso tecnico, i long jerk riescono ad inferocire quei pesci che normalmente non si metterebbero in movimento per un’esca tradizionale, questo deve essere uno strumento da utilizzare con il principio di non danneggiare il pesce nei limiti del possibile.
Ecco il modo in cui sono riuscito a muovere i colossi, nelle acque che frequento ne ho presi meno, molti meno, a volte neanche uno, ma l’atteggiamento di pesca è esso stesso una goduria.
Pescare non è solamente catturare il pesce, e come dice una nota pubblicità, “l’attesa della grande cattura non è che l’inizio del piacere”. Una volta catturato il pesce dei sogni come facciamo ad accertarsi che lo sia? Basta avere un metro da stendere per appoggiarci sopra il pesce su un fondo umido. E’ importante che un pesce non venga misurato da sopra, ad esempio con un metro da sarto, se è grasso infatti i centimetri aumentano vertiginosamente.
Ho sentito parlare di misure assurde riguardanti l’aspio, sicuramente dei grossi pesci sono stati presi ma a volte involontariamente e per una misurazione approssimativa, sono state sparate delle cifre esagerate. Prendere un Aspio dagli 80 centimetri in su è già una bella soddisfazione, sicuramente nelle acque del nostro bel paese un pesce da più di 90 centimetri si nasconde e noi amanti del catch & release proveremo a dargli la caccia.
In attesa del 90UP, in bocca al big!